Pubblicato il: 15-05-2022
Nell'Edda Poetica, il poema “Fjǫlsvinnsmál” narra di due cani posti a guardia delle foglie dell’albero cosmico, fino alla venuta del Ragnarǫkr: “uno dorme di notte, l’altro di giorno”. Per potere eludere la loro sorveglianza, a questi devono essere dati in pasto “due bocconi di carne nelle ali di Viðófnir”, il gallo dorato il cui canto ne annuncia l'evento, ucciso dalla leggendaria arma Lævateinn. Forze distruttive sono sempre al lavoro, rivolte al declino dell’Yggdrasill ed alla sua morte per abbattimento, attraverso la trasposizione simbolica di quegli animali che si cibano delle sue foglie e che con la loro azione ne logorano la vita. È così descritta la natura temporale dell’esistenza cosmica e l’impermanenza della materia.