Pubblicato il: 12-01-2023

Il museo ed istituto di studi storici situato in Reykjavík accoglie l'importante collezione di manoscritti medievali islandesi di Árni Magnússon, letterato ed appassionato archivista dal quale prende il nome. Da uno di questi, il “Codex Regius” risalente al XIII secolo, è tratta una raccolta di poemi in lingua norrena conosciuta con il nome di “Edda poetica”, figlia della tradizione orale scaldica, nella quale il mito prende una forma letteraria, vestita di sacralità relativa alle origini del creato ... e non solo. Vicende di uomini, di eroi e dèi si intrecciano, stanza dopo stanza, foglio dopo foglio. Asi e Vani, stirpi mitologiche elevate al rango di divinità, entrano in guerra e dopo alternate vicende che tanto assomigliano a quelle umane giungono ad un patto di pace. Nell'“Edda poetica” il genio umano narra anche di coloro che definisce “dèi”, entità superiori creatrici di quelle rune che lo stesso uomo-Ase Óðinn, come descritto nello Hávamál, “qualcuna” o “più di una” incide.