Dante Alighieri, un custode dell'arte magica?

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Dante Alighieri, un custode dell'arte magica?

Pubblicato il: 15-12-2021

Il cercar fra le tenebre dell'antichità, o fra le incertezze delle prime tradizioni storiche, i principi dell'affatturamento, ovvero “non altro che arrecar altrui danno nella sanità a mezzo di malefici o di veneficii pur anco”, non può non portar ogni ricercatore alla descrizione delle Malebolge che Publio Virgilio Marone regala allo stesso autore del canto XI dell'Inferno: “onde nel cerchio secondo s’annida ipocresia, lusinghe e chi affattura”. Il viaggiar di Dante lungo il territorio italiano durante l'esilio da Firenze, che le fonti storiche riescono solo in parte a ricostruire, pone la sua figura a diretto contatto con un mondo ai più sconosciuto in cui l'arte magica è viva seppur tra le pieghe di un complesso periodo storico che sensibilmente la preserva attraverso la sua opera?